Compagnia teatrale Linguaggi mediterranei
Schegge di Mediterraneo Linguaggi mediterranei
Genere musicale:
Linguaggi mediterraneiFormazione - Direttore Artistico: Consuelo Barilari; Legale rappresentante: Maria Romano; Organizzazione: Elena Badini
Compagnia
SCHEGGE DI MEDITERRANEO
UN LINGUAGGIO COMUNE NELLO SPETTACOLO
A cura di
Associazione Gruppo Comunicazione Visiva
"In teatro convivono le diversità, umane, storiche, sociali e culturali; si mettono a confronto le cose con cui la cultura e la vita sono quotidianamente a contatto; in tutto ciò non c'è niente di forzato o voluto: è semplicemente nell'ordine dei meccanismi teatrali.
Le frontiere umane, psicologiche e culturali sono oggetto d'interesse e ricerca del teatro. Ma quelle che con il nostro lavoro vorremmo affrontare sono le frontiere intese come le barriere culturali che nella quotidianità dividono i popoli e le persone." (Consuelo Barilari)
La compagnia è stata fondata a Genova nel 1998 da soci appartenenti al Teatro della Tosse e all'associazione culturale Gruppo Comunicazione Visiva, e da allora svolge costante attività nel campo teatrale, della danza, in campo cinematografico e della letteratura per lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi linguaggi nello spettacolo e per la diffusione dell'eredità storico-culturale mediterranea.
La Compagnia ha come finalità del lavoro di sperimentazione la creazione di una nuova drammaturgia che fonda le sue radici nell'indagine delle componenti drammaturgiche dell'esistenza, dalla tragedia greca al nostro essere uomini nella "globalizzazione" di questo nuovo secolo, attraverso: l'attualità, il mito, i classici e l'antropologia culturale.
Ha organizzato, prodotto e circuitato in Italia continuativamente spettacoli, mise en espace, concerti, dibattiti, conferenze, rassegne cinematografiche, laboratori, seminari, corsi di aggiornamento per insegnanti, a Genova e in molte regioni e città italiane. Da anni gestisce le attività culturali, artistiche e teatrali del Centro Culturale "Bagdad Caffè" a Genova
A Genova realizza le sue attività in collaborazione con Comune, Provincia, Regione, IRRSAE, Goethe Institut, Centre Culturale Galliera, Fondazione Carige, Fondazione Mediterraneo, Università, MIUR, ecc.
A livello nazionale lavora per la realizzazione di progetti teatrali con teatri e organismi pubblici e privati tra i quali: Regione Abruzzo, Regione Calabria, Provincia di Teramo, Provincia di Pescara, Regione Sicilia, Regione Languedocc Roussillion (Francia), Regione Murcia (Spagna).
La Compagnia inoltre da tre anni lavora in materia di progettazione europea, ha vinto fiananziamenti europei per la cultura con: Programma Cultura 2000, FSE Fondi Strutturali Regionali, programma Interreg Medocc IIIb.
L
Per le attività di spettacolo e di formazione teatrale:
1998 Realizza lo spettacolo teatrale sull'Algeria LABBRA CHE PARLANO SOTTO UNA MASCHERA, tratto da Assia Djebar, Kalida Messaoudi e Malia Mokkedem, con: Aisha, Consuelo Barilari e Carla Peirolero, replicato al Teatro della Tosse, al Teatro Modena, ed in tournè in diversi importanti teatri del nord Italia: Trento, Bolzano, Merano, Carrara, Milano; abbinato ad un progetto, con la Provincia di Genova, di incontri nelle Scuole Medie Superiori di Genova sul tema della condizione della donna nel Maghreb.
1999 La Rassegna sul cinema algerino e incontri tematici con scrittrici e registe algerine sui temi della condizione femminile in Algeria, in collaborazione con Comune e Provincia di Genova.
1999 Donne scritte da donne, progetto sulla scrittura femminile, articolato in incontri – evento con importanti scrittrici italiane e straniere, al Teatro della Tosse, Teatro Genovese, Teatro Carlo Felice.
Organizza l'incontro e il seminario pubblico sul cinema delle donne con Margarethe Von Trotta
2000/2001 Organizza il progetto triennale su cultura e spettacolo nelle due rive del Mediterraneo Schegge di Nord Africa, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comune di Genova e la Provincia di Genova, inserito nel programma degli "interventi per la cooperazione allo sviluppo, la solidarietà internazionale e la pace" della Regione Liguria, legge regionale 20.8.1998 n.28. Il progetto ha visto:
* 10 convegni con importanti esponenti della cultura e del teatro arabo-mediterraneo
* La mise en espace di LE COSPOSE, di Fatima Gallaire, alla Sala Maestrale del Porto Antico, regia Consuelo Barilari, con: Mouna Bounuar, Rachele Ghersi, Federica Granata, Franco Minelli, Aldo Ottobrino, Mariella Speranza.
* Laboratori teatrali nelle scuole medie superiori della durata di un anno scolastico
* Arabian Sets, festival del cinema maghrebino, al Cinema Ariston e Sala Sivori di Genova
* Un laboratorio teatrale multietnico con artisti italiani, francesi e nord-africani.
* Lo spettacolo teatrale LA TERRAZZA PROIBITA, riduzione dall'omonimo romanzo di Fatima Mernissi. Regia di Consuelo Barilari, con 22 artisti (italiani, francesi, tunisini, irakeni) rappresentato con successo al Teatro della Corte di Genova dal 15 al 22 maggio 2001;
2002 Organizza per la terza annualità il progetto Schegge di Nord Africa con le seguenti iniziative di spettacolo:
* Arabian Sets, 2° edizione del festival del cinema maghrebino, al Cinema Ariston e Sala Sivori di Genova
* 3 convegni internazionali TEATRO SENZA FRONTIERE
* Il convegno Internazionale TEATRO E ISLAM, con i massimi esponenti del teatro dei paesi del Maghreb e del Masrek
* La ripresa dello spettacolo LA TERRAZZA PROIBITA come evento teatrale nel palazzo storico della Commenda di Prè dall'8 al 18 giugno 2002.
Lo spettacolo sarà lo stesso anno in tournee nei teatri di varie città italiane: Firenze-Teatro Rifredi, Livorno-Teatro La Goldonetta, Roma-Teatro Vascello, Trento-Centro Cul. S.Chiara,
* La produzione e realizzazione dello spettacolo teatrale (4 atti unici) DOPO DIO C'È IL SENO, OVVERO L'HAREM IN OCCIDENTE, nella sala Maestrale del Porto Antico di Genova. Regia di Consuelo Basilari; testo teatrale Patrizia Monaco.
2003-2004 Per il 2003-2004 ottiene il finanziamento europeo Cultura 2000 con il progetto Schegge di Mediterraneo, classificato tra i primi 10 progetti, nel vaglio di merito della Commissione Europea, su 600 progetti presentati in tutta Europa. Schegge di Mediterraneo Cultura 2000 ha visto:
* La scrittura e la pubblicazione sulla rivista Primafila di un'opera nuova teatrale italiana LE CROCIATE VISTE DAGLI ARABI a cura di Egi Volterrani
* La produzione con il Teatro della Tosse, il Teatro Carlo Felice di Genova, e l'IITM-Madrid, con il finanziamento dell'Unione Europea, dello spettacolo teatrale e di danza contemporanea LE CROCIATE VISTE DAGLI ARABI tratto dall'omonimo romanzo di Amin Maalouf, riduzione teatrale di Egi Volterrani, ideazione e regia di Consuelo Barilari. Lo spettacolo fa parte del Programma di Promozione Culturale del Ministero degli Esteri per il 2004.
* La realizzazione e coproduzione di uno spettacolo di danza contemporanea, LES MAINS BLÊMES, in Francia a Montpellirer, Theatre de l'Olivier, legato ai contenuti dello spettacolo teatrale Le crociate viste dagli arabi.
* Un corso di formazione di danza contemporanea sui temi del Mediterraneo IL CORPO NELLA NARRAZIONE (30 giorni) a Genova e in Spagna, realizzato in collaborazione con il Teatro Carlo Felice per giovani danzatori selezionati da vari paesi europei e l'immediato inserimento di alcuni questi nello spettacolo teatrale multidisciplinare Le crociate viste dagli arabi.
* Laboratori teatrali d'intercultura rivolti agli studenti delle scuole medie e medie superiori finalizzati alla realizzazione di un evento teatrale itinerante per ragazzi nel centro storico di Genova LE CROCIATE DEI RAGAZZI.
* 5 convegni internazionali.
* Apertura del sito internet www.scheggedimediterraneo.it
2004 Lo spettacolo LE CROCIATE VISTE DAGLI ARABI abbinato a un convegno è stato in programmazione in varie città con la collaborazione delle Pubbliche Amministrazioni in sinergia con Teatri Stabili o Istituzioni Teatrali: a Genova (debutto, una settimana di repliche al Teatro della Tosse- Sala Aldo Trionfo), a Trani-Bari (castello di Federico II, Festival I dialoghi Oriente-Occidente) con la Regione Puglia, a Lamezia Terme (Teatro Grandinetti) dal 25 al 27 febbraio 2004 con il Comune, a Teramo (Teatro Comunale) con la Provincia di Teramo dal 3 al 7 aprile 2004, dal 15 al 18 aprile con la Provincia di Pescara, dal 20-21-22 aprile 2004 a Chieti (Teatro Marrucino) con la Regione Abruzzo.
Realizza con la Regione Calabria, il Comune di Lamezia Terme, e il Teatro Comunale Lamezia il Festival Federico II e gli Arabi, che ha visto:
* la scrittura del testo teatrale originale a cura di Egi Volterrani, appositamente per la realizzazione dello spettacolo nel Castello di Nicastro
* la messa in scena nel castello di Nicastro dello spettacolo FEDERICO II NOTTE DI PRESAGI A NICASTRO, ideazione e regia Consuelo Barilari, con Paolo Bonacelli nel ruolo di Federico II con video proiezione in diretta su 3 megascreen nella città di Lamezia Terme
* un convegno internazionale Federico II e gli arabi con studiosi
* un concerto di musica Arabo Andalusa alla corte di Federico II con l'orchestra Arabo Andalusa di Tangeri.
2004-2005 Nel gennaio scorso in collaborazione con la Società des Etudes Camusiennes di Parigi, Comune di Genova, Provincia di Genova, realizza il progetto ISPIRAZIONI MEDITERRANEE. ALBERT CAMUS E JEAN GRENIER: LA FORTUNA DI TROVARE UN MAESTRO.
* 5 Incontri-evento, con studiosi e scrittori italiani e francesi: Albert Camus: souvenir del Mediterraneo; Albert Camus e Jean Grenier: le grandi rivelazioni; L'opera di Jean Grenier in Italia, Jean Grenier e il pensiero del Mediterraneo nel ‘900, Ispirazioni mediterranee nel teatro di Albert Camus
* la scrittura del testo teatrale originale Albert Camus e Jean Grenier: la fortuna di trovare un maestro, a cura di Carlo Fanelli, appositamente per la realizzazione dello spettacolo in concomitanza con l'uscita in Italia delle opere di Jean Grenier.
Realizza e produce nel gennaio 2005 lo spettacolo teatrale ISPIRAZIONI MEDITERRANEE. ALBERT CAMUS E JEAN GRENIER: LA FORTUNA DI TROVARE UN MAESTRO
Un Convegno Internazionale dal titolo Ispirazioni mediterranee. Albert Camus e Jean Grenier: la fortuna di trovare un maestro, con studiosi italiani, francesi e algerini
* La rassegna di film e documentari su Albert Camus: Lo Straniero di Luchino Visconti
Albert Camus un combat contre l'absurde
La Compagnia aprirà nel mese di giugno 2005 una nuova sede presso i locali di Sviluppo Italia a Genova e fonderà il Centro di programmazione e diffusione per la Cultura mediterranea M.E.D.ì Centre.
M.E.D.ì. Centre attraverso un portale internet metterà in rete il proprio parternariato euro-mediterraneo che comprende le seguenti città: Genova, Lamezia Terme, Cosenza, Catanzaro, Palermo, Messina, Agrigento, Cartagena (Spagna), Montpellier (Francia), Istres (Francia), Marrakech (Marocco), Zarzis-Djerba (Tunisia), con la fianalità di un allargamento e un coinvolgimento reale su obbiettivi operativi comuni.
CONSUELO BARILARI, diplomata alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, Laureata in Filosofia, lavora come attrice, regista,manager culturale.
Come attrice lavora:
Con il Teatro Stabile di Genova in ruoli di rilievo: LA DONNA SERPENTE di C. Gozzi, regia di Egisto Marcucci, ruolo: Farzana, (esperienza di prove-laboratorio di un anno sulle Maschere della Commedia dell'Arte con Marcello Bartoli ed Egisto Marcucci, spettacolo replicato in 10 paesi, nei più importanti festival europei, per 4 stagioni consecutive), DONNE ATTENTE ALLE DONNE di T. Middleton, regia di Terry Hands (Royal Shakespeare Company), ruolo: Ebe, PERICLE PRINCIPE DI TIRO di W. Shakespeare, regia di William Gaskill (Royal Court Theatre), ruolo: Dionisa.
Con le compagnie private di: Arnoldo Foà, Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, e con i registi: Augusto Zucchi, Giancarlo Zanetti,
Filippo Crivelli, con quest'ultimo ha preso parte a 8 spettacoli musicali realizzati con le coreografie di Claudia Lorence. Nel 1985 è entrata a far parte della cooperativa Teatro della Tosse di Genova, con cui ininterrottamente ha lavora come attrice e formatrice.
Con il Teatro della Tosse, di cui fa parte dal 1984, ha preso parte ad oltre 30 spettacoli teatrali in ruoli di rilievo ed in alcuni come aiuto regista, tra cui: OPERA BUFFA, testo e regia di Tonino Conte ed Emanuele Luzzati, ruolo protagonista: Cenerentola, SIMORG di P. Brook e J.C. Carriere, regia di Tonino Conte, ruolo: in vari ruoli tutti i personaggi femminili, UBU RE di A. Jarry, regia di Tonino Conte, ruolo: Madre Ubu, IL DIVANO DELLE DELIZIE (da LE MILLE E UNA NOTTE) di F. Carli e T. Conte, regia di Tonino Conte, PROFONDO INCHINO IN TRE ATTI, tre atti unici di A. Doblin, W. Kandiski e O. Kokoscha, regia di Tonino conte, Emanuele Luzzati e Mario Jorio; IL CASTELLO DI CARTE di G. Alloisio e T. Conte, regia di Tonino Conte, SETTE STANZE GOTICHE di G. Alloisio e T. Conte, regia di Tonino Conte, ruolo: "La Bella Addormentata nel bosco", CONOBBI
UNA VOLTA di V. Molinari da V. Mosca, regia di Vito Molinari, MASQUE DI UNO DELI ULTIMI GIORNI DELL' ANNO (da MASQUE) di G. lloisio e T. Conte, regia di Nicholas Brandon, DODICI CENERENTOLE di R. Cirio, regia di Filippo Crivelli, ruoli: alcune Cenerentole e altri personaggi, GILBERT & SULLIVAN di F. Crivelli, regia di Filippo Crivelli, ruoli: Cecily Cardew, canzoni e balletti, LA NOTTE DELLE FAVOLE di T. Conte, regia di Tonino Conte, IL MIO REGNO PER UN CAVALLO di T. Conte, regia di Tonino Conte, ruolo: Mirandolina,I SETTE PECCATI CAPITALI di T. Conte, regia di Tonino Conte, ruolo: "L' Invidia", UNA NOTTE ALL' OPERA (RECITARCANTANDO) di T. Conte, regia di Tonino Conte, FEDRA di Seneca, traduzione di E. Sanguineti, regia di Tonino Conte, ruolo: Fedra, VOILA' LABICHE: variazioni prevedibili da "IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE" di F. Crivelli, regia di Filippo Crivelli, coreografie di Claudia Lorenz, ruolo: Chiara la modista, UBU INCATENATO di A. Jarry, regia di Tonino Conte, ruolo: Madre Ubu, UBU RE di A. Jarry, regia di Tonino Conte, ruolo: lo zar Alessio, IL CERCHIO DI GESSO CINESE di T. Conte e M. Baronti, regia di Tonino Conte, PINOCCHIO di T. Conte e E. Luzzati, regia di Tonino Conte, ruolo: la Fata dai capelli turchini, LE CERIMONIE DELLA NOTTE (Shakespeare in pillole) di G. Almansi, regia di Tonino Conte, LE BACCANTI di Euripide, regia di Tonino Conte, IL TEATRO POLACCO da Wietckevicz a Kantor, regia di Sabina Villa e Massimiliano Civica, IL DECAMERON, di Boccaccio, regia di Tonino Conte, L'ULISSE, da Omero, regia di Tonino Conte, GLI UCCELI, di Aristofane, regia di Tonino Conte, IL BALLO EXCELSIOR, regia di Tonino Conte, coreografia: Claudia Lorence. Ha partecipato a laboratori con J. Grotosky, Angelo Corti, Gian Maria Volontè,con cui ha realizzato lo spettacolo VIVERE CON IL TERRORISMO.
Per la RAI-TV: LE CINQUE GIORNATE DI ENRICO di M. Sciaccaluga e R. Trotta, regia di Renzo Trotta, sceneggiato televisivo in 5 puntate, RAI 3,
IL CASO BOZANO di G. Castellaneta, regia di Franco Corona, sceneggiato televisivo, RAI 1. Numerose trasmissioni televisive con la RAI, Telecittà e Primocanale. Partecipa a numerosi trasmissioni radiofoniche di prosa per la RAI.
Per il CINEMA: AL MOMENTO, ruolo protagonista: Mara, regia di Paolo Marcellini, produzione Coop. Fusion Film, 1985. Nel dicembre 2004 nel film BUONA NOTTE TOPOLINO Italia-Germania Eine Produktion der Schiwago Film GmbriBuro Berlin interpreta il ruolo di Veronica Lario (Minnie) Nel dicembre 2004 nel film BUONA NOTTE TOPOLINO Italia-Germania Eine Produktion der Schiwago Film GmbriBuro Berlin interpreta il ruolo di Veronica Lario (Minnie)
E' regista e interprete dei seguenti spettacoli:
LE CROCIATE DEI BAMBINI testo e regia di Consuelo Barilari, LABBRA CHE PARLANO SOTTO UNA MASCHERA, da Assia Djebar, testo e regia di Consuelo Barilari, con Consuelo Barilari e Carla Peirolero, SHARAZADE VA IN OCCIDENTE, di Patrizia Monaco, regia di Consuelo Barilari, LA TERRAZZA PROIBITA, (per il Teatro Stabile di Genova) adattamento teatrale da Fatima Mernissi di Consuelo Barilari, regia di Consuelo Barilari.
Fondatrice della Compagnia Teatrale Schegge di Mediterraneo, nata dal Progetto SCHEGGE DI MEDITERRANEO, Cultura 2000:
"LE CROCIATE VISTE DAGLI ARABI", uno spettacolo di teatro e danza (Teatro della Tosse di Genova) ideazione e regia.Consuelo Barilari, lo spettacolo e stato finanziato con il contributo dell'Unione Europea nel programma Cultura 2000, azioni 2004, e inserito nella Programmazione Culturale del Ministero degli Esteri per il 2004.
"FEDERICO II. NOTTE DI PRESAGIA NICASTRO", ideazione e regia Consuelo Barilari, con Paolo Bonacelli nel ruolo di Federico II, testo teatrale appositamente scritto per la realizzazione dello spettacolo nel Castello di Nicastro, in collaborazione con il Comune di Lamezia Terme e la Regione Calabria.
Realizza nel gennaio 2005 lo spettacolo teatrale ISPIRAZIONI MEDITERRANEE. ALBERT CAMUS E JEAN GRENIER: LA FORTUNA DI TROVARE UN MAESTRO (Teatro della Tosse )
E' ideatrice e realizzatrice dei seguenti progetti:
Dal 1993 conduce continuativamente laboratori di formazione teatrale per studenti e docenti, e collabora con il Teatro della Tosse, il Teatro Carlo Felice di Genova, l'Università di Genova, la Provincia, il Comune di Genova, la Regione Liguria e, per questi ultimi ha ideato e realizzato più volte spettacoli, evento teatrali, rassegne di cinema convegni-eventi sul territorio e progetti di Culturali di cooperazione (legge 28 reg.). Da anni studia e si occupa di cultura Mediterranea e dell'area arabo-mediterranea dal 1989 realizza su queste tematiche oltre 20 convegni, 10 convegni internazionali, 8 spettacoli nuovi, mise en espace, incontri, letture, recital, laboratori di formazione e didattici con insegnanti e con alunni, rassegne di cinema, ideando e curando come responsabile, il progetto triennale di cooperazione SCHEGGE DI NORD AFRICA, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali..
Nel 2003 è sua l'ideazione, il coordinamento e la programmazione del Progetto Europeo Cultura 2000 SCHEGGE DI MEDITERRANEO.
Nel settembre 2004 realizza con la Regione Calabria, il Comune di Lamezia Terme, e il Teatro Comunale Lamezia il Festival FEDERICO II E GLI ARABI, che ha visto:
la scrittura del testo teatrale originale a cura di Egi Volterrani, appositamente per la realizzazione dello spettacolo nel Castello di Nicastro
la messa in scena nel castello di Nicastro dello spettacolo FEDERICO II NOTTE DI PRESAGI A NICASTRO, ideazione e regia Consuelo Barilari, con Paolo Bonacelli nel ruolo di Federico II con video proiezione in diretta su 3 megascreen nella città di Lamezia Terme
un convegno internazionale Federico II e gli arabi con studiosi
un concerto di musica Arabo Andalusa alla corte di Federico II con l'orchestra Arabo Andalusa di Tangeri.
Nel gennaio 2005 scorso in collaborazione con la Società des Etudes Camusiennes di Parigi, Comune di Genova, Provincia di Genova, realizza il progetto ISPIRAZIONI MEDITERRANEE. ALBERT CAMUS E JEAN GRENIER: LA FORTUNA DI TROVARE UN MAESTRO.
5 Incontri-evento, con studiosi e scrittori italiani e francesi: Albert Camus: souvenir del Mediterraneo; Albert Camus e Jean Grenier: le grandi rivelazioni; L'opera di Jean Grenier in Italia, Jean Grenier e il pensiero del Mediterraneo nel ‘900, Ispirazioni mediterranee nel teatro di Albert Camus.
La scrittura del testo teatrale originale Albert Camus e Jean Grenier: la fortuna di trovare un maestro, a cura di Carlo Fanelli, appositamente per la realizzazione dello spettacolo in concomitanza con l'uscita in Italia delle opere di Jean Grenier.
Un Convegno Internazionale dal titolo Ispirazioni mediterranee. Albert Camus e Jean Grenier: la fortuna di trovare un maestro, con studiosi italiani, francesi e algerini
La rassegna di film e documentari su Albert Camus: Lo Straniero di Luchino Visconti
Albert Camus un combat contre l'absurde.
Sito internet: //www.scheggedimediterraneo.it
Spettacoli di Schegge di Mediterraneo pubblicati sull'Angolo Ligure
Clicca qui per leggere il testo dello spettacolo FEDERICO II Notte di presagi a Nicastro
Personaggi: F. Federico II; P. Pontefice; S. Sultano; V1, V2, V3: Voci fuori campo alle quali possono (o no) accompagnarsi apparizioni di comparse o di proiezioni.
(I tre personaggi possono essere interpretati da un solo attore ma, eventualmente, anche da più attori. Questa seconda ipotesi fa perdere elementi di drammaticità e di complessità del personaggio di Federico, ma permette la sovrapposizione di battute, può permettere l'inserimento di altre battute specificatamente relative ai personaggi del Papa e del Sultano, ma estranee alle rievocazioni dell'Imperatore e può forse snellire la rappresentazione, pur prolungandola.)
Monologo teatrale ispirato alla permanenza di Federico II nel castello svevo-normanno di Nicastro
di Egi Volterrani
Nella notte, Federico II Imperatore, lo Stupor Mundi si sveglia d'improvviso. Dopo le prime battute scende da un letto monumentale che potrebbe essere costruito con elementi decorativi eccessivi, anche se tra loro intervallati da spazi svuotati, quasi neutri. Davanti a quelli, spostandosi mentre parla sosterà l'attore che interpreta Federico e i suoi due interlocutori.
Gli elementi decorativi e gli spazi neutri stanno tra loro come - nell'immaginario comune - gli elementi decorativi del Casteldelmonte e gli ampi spazi di muratura dello stesso monumento. I pannelli vuoti saranno di colore rosa vinoso, quelli decorativi avranno riflessi metallici d'oro e di rame ed eventualmente piccoli elementi colorati di colori molto chiari.
In fondo alla stanza, tra panneggi azzurri (il colore preferito dall'Imperatore)- ciò non accadrà nella realizzazione all'interno del castello di Nicastro, dove lo sfondo resterà probabilmente nudo -, tre grandi specchi, disposti come un immenso specchio da toeletta.
Nello specchio centrale si riflette frontalmente l'immagine dell'Imperatore, negli altri due, quasi di profilo, l'immagine dell'Imperatore si fonde rispettivamente con quella del Sultano d'Egitto, al-Malik al- Kamil, e con quella del Papa Gregorio IX.
F Credo di avere sognato. Un sogno strano. Strano ...sognare un rumore.
Un suono,... o un grido, mi ha straziato le orecchie. Un effetto ...strano...prima m'è sembrato un grido, ma ... lontano, poi una vibrazione. Rumorosa.
Sempre meno... per finire in un fremito di uccello morente. Una flebile emissione di suono, insieme con un frullare di piume. ...Di penne e di piume.
La sensibilità dell'Imperatore per il mondo animale in tutti i suoi aspetti, anche quelli orribili e spaventosi delle fiere incontrate in cacce diverse da quella tanto elegante, e da lui prediletta, con il falcone, richiama alla sua mente l'immaginosa maledizione del Pontefice che evoca le fiere dell'Apocalisse di Giovanni. Per lui, è un ricordo indelebile, una rievocazione automatica. La ripete a se stesso non come un monito, ma come motivo ricorrente dei suoi affanni e delle sue preoccupazioni di ordine generale. Perciò, forse, la pronuncia senza enfasi, con voce monotona, anche se – magari – cadenzata come potrebbe essere quella della sentenza di anatema papale.
P La Bestia è risalita dal fondo del mare. Ha la bocca piena di bestemmie. Ha gli artigli dell'orso e la ferocia del leone. Il corpo è quello della pantera – la pantera che gli ha regalato il Moro, infedele - Spalanca le fauci per vomitare le sue ingiurie contro Dio.
Senza sosta, lancia i suoi strali contro l'altare del Signore e contro i Santi del Paradiso.
Lui si erge, Imperatore, al di sopra di tutto ciò che appartiene a Dio; e tra gli atei e tra gli apostati cerca i suoi consiglieri e ...complici.
E sono proprio quelli, i nemici della Chiesa, i servitori del Male che lo sollevano, come un angelo di luce, per portarlo sulla montagna dell'orgoglio, per imporre sul mondo dei fedeli il suo altero disprezzo ... Di lassù, minaccia di rovesciare il trono di San Pietro, di ripristinare gli antichi riti pagani al posto della fede nel Cristo. Seduto nel tempio, ha usurpato le funzioni sacerdotali. Nel peccato, si è incoronato da solo re dei Luoghi Sacri! Re di Gerusalemme!
F (presente a se stesso, con evidente irritazione e con voce non "rievocativa"): La bestia sarei io.
Riprende la rievocazione, con il corollario di Giovanni...
P Giovanni l'aveva previsto. Giovanni vide "salire dal mare una fiera con dieci corna e sette teste.".
Imperatore del Sacro Impero di Roma! Il suo potere viene da Dio! La Chiesa del Cristo l'ha consacrato. Ma! Ma non è con il potere di Dio, che Federico regna.
È con il potere di Satana, che Federico regna.
Ha il potere illegittimo dell'Anticristo!
Oh! I Cristiani non devono seguirlo. Tradirlo è dovere di ogni timorato di Dio...
È il dovere!
F Ancora, ancora! (continua utilizzando le rievocazioni che ha fatto come elementi di un ragionamento che porta avanti tra sé e nel quale coinvolgerà, poi, anche il ricordo del Sultano).
Quale politica intende perseguire il Sommo Pontefice della Cristianità?
La scomunica e il ricorso all'Apocalissi, per dare spunti a tutti i nemici dell'Impero affinché tradiscano e si ribellino: "Si ribellino dunque i Cristiani, tutti, contro chi governa come servitore dell'Anticristo". (Questa citazione è espressa con ira).
E i Cani del Signore sono ovunque scatenati contro di me. E da ogni pulpito si sfiata l'eloquenza dei frati per evocare i miei peccati e la mia crudeltà.
Si devono ribellare contro di me, perché ho cacciato i preti corrotti di Sicilia,... Avrei dovuto davvero "cacciarli", farne scempio con i falconi. Farne dilaniare il capo e le spalle con i rostri e con gli artigli. Poltiglia sanguinolenta che si raggruma al sole. Pasto di mosche guerriere con le corazze di rame splendente.
Ribellarsi contro di me, perché il diritto cristiano sul suolo santo di Gerusalemme io l'ho negoziato. Del resto era mio per eredità. E l'ho avuto. L'ho ottenuto senza spargere sangue, senza mandare all'incontro con la morte milioni di cristiani! Sì, milioni. Senza che l'assurda sofferenza del viaggio di guerra trasformasse in orde crudeli di invasori segnati dalla croce della Chiesa e dell'Impero, trasformasse in un'onda di devastazione la sterminata schiera bellicosa e stracciona. Che avrei dovuto guidare io! Sì, attraversando paesi ostili, risentiti e spaventati, sarebbero diventati mute affamate di grassatori, capaci di stupri. Masnadieri assassini. Nuvole di locuste inviate da Dio, Onnipotente e Misericordioso, per portare l'Amore e la Fede! Per costringere le genti, con la forza e con la minaccia della morte, a una nuova fede e alla pratica dell'"amore". Amatevi l'un l'altro! Ma quella è gente che già pratica l'amore e lo canta... e già ha una fede, in un solo Dio...
Fino all'obbrobrio di Al.Maarra, al cannibalismo.
V1 (di donna; dal letto) – Cosa accade, mio signore. Perché ti sei levato. Il gallo non ha cantato. Gli affanni non ti lasciano dormire, ...e non basto, io, a trattenerti nel letto. La tua vedovanza troppo vicina ti turba? La soddisfazione dei sensi e le carezze non blandiscono i tuoi tormenti?
Federico non reagisce all'invito della concubina, ma il ricordo della vedovanza gli rammenta i colloqui con il Sultano, dal quale, già in occasione del matrimonio, tramite l'Emiro Fakhr ad-din, portatore di doni e di voti benaugurali, aveva ricevuto il consiglio di integrare il rapporto con la sposa con l'istituzione dell'harem.
S Va bene la sposa... è un gran tesoro.....ma solo l'harem consacra la sua unicità! .....E io imparai!
Già prevedevi una nuova sposa quando fosti mio ospite in Egitto. Allora, da poco era morto a Damasco mio fratello al-Ashraf, che non mi amava, ...ma mi era ugualmente caro. Fu allora che parlammo delle consolazioni della poesia d'amore e dei dolci lacci carnali delle concubine...
La rievocazione dei colloqui con il Sultano al Malik si integra con le conseguenze politico-sociali che essi hanno avuto: ne deriva un discorso frammentato e riflessivo.
F Proprio Gregorio, pontefice di Roma, mi aveva proposto in sposa la dolce Isabella dagli occhi di pervinca,. E spero che Brabante la conduca presto qui, ...d'Inghilterra, ...per gli sponsali.
E quante cose mi avevi insegnato sulle donne, sul rispetto che è loro dovuto.
Da te ho appreso che anche colui che forza la volontà di una meretrice deve essere punito.
E, sempre per tuo insegnamento, le orfane fanciulle allietano oggi la corte, la mia corte, dove sono nutrite e educate fino a maggiore età, quando pienamente ereditano. La corte, l'Imperatore è garante dei loro beni. Giustizia e cavalleresca protezione. Ripagata con la grazia dei loro sorrisi...
Divaga sul tema della donna citando qualche verso di Jacopo da Lentini, uno dei poeti della sua corte, nonché notaio...
Chi vide mai così begli occhi in viso,
Né sì amorosi fari li sembianti,
Né bocca con cotanto dolce riso?
Quand'io li parlo, mòroli davanti
E pàremi ch'io vada in Paradiso
E tèngomi sovrano d'ogni amanti
P e S e F
(Come se da i personaggi delle sue rievocazioni venisse un'invettiva all'unisono)
E tu, tu ti diletti ...di giacere con loro...
F Solo se loro piace... solo se ne hanno piacere... Del resto è la natura che ci è madre e maestra. Unica maestra!
Non le regole formali e repressive che ci impongono i sacerdoti di una Chiesa depravata e viziosa.
Ed è nelle corti dei grandi della Chiesa che si incontrano i costumi più licenziosi, appena mascherati dalla più convenzionale ipocrisia.
Chiunque qui, a Roma, può diventare Pontefice, ad un tempo despota e signore potente sulle genti e sulle terre, ricco esattore di tributi e ...Vicario del Cristo!
E lo diventa con la violenza, con la frode, con l'inganno e con il denaro.
Mentre Califfo si diventa per lignaggio, per discendenza del Profeta!
Ricordo ancora i versi del poeta al-Farazdak che definivano il Califfo.
S (nel caso non sia direttamente l'imperatore a citare quel ricordo, nel caso cioè che un attore interpreti la parte del Sultano, potrebbe lui recitare i versi di al-Farazdak).
Di lui, le lastre del pavimento conoscono il passo,
E come l'area sacra, anche il tempo lo riconosce.
Costui è nato dal migliore degli esseri nati,
Lui, il pio, il puro, il signore della santità,
Nipote di Fatima: se ignori chi è
Sappi che il suo avo è stato l'ultimo dei profeti.
Non sarà domandando chi è che potrai diminuirne
La fama. Colui che fingi di ignorare,
Gli Arabi lo riconoscono come gli stranieri.
Dio l'ha onorato da sempre, l'ha glorificato,
Ed è così da quando il calamo ha scritto sul foglio.
Chi ringrazia Dio lo fa pensando a questo maestro.
La religione è stata data alla nazione alla sua casa,
Verso il suo avo si è inchinata la grazia dei profeti
E la grazia della nazione ha conquistato le latre contrade.
Appartiene a un clan che bisogna amare per atto di fede:
Odiarlo ti precipita nel cuore dell'empietà.
Rifugio e asilo è ciò che accorda la sua prossimità.
Sono i maestri di tutte le persone pie
E se ti dicono che sono i migliori della terra abitata
Rispondi che lo sono, per sempre.
F Il lignaggio... E la capacità di riflessione.
Su queste basi, si regga il governo dell'Impero.
Dovrò chiedere ai miei consiglieri l'interpretazione del mio sogno. Un grido lontano, ...un flebile lamento, insistente,... Il fremito di un animale che muore è il brivido che tante volte ho cercato nelle emozioni della caccia... Ma, non so perché, adesso, poco fa, mi ha fatto pensare alla precarietà della dinastia. Nel sonno cercavo un segno che mi rassicurasse sulla continuità della dinastia. Non ricordo bene. Un sogno tumultuoso.
Enrico ...era ancora rinchiuso...nel castello di San Felice. Dovrei farlo venire qui... Che rapporto difficile quello con i figli: non riesco nemmeno a metterli a parte dei miei progetti. Che ordisco per loro!
Ho visto – o meglio ho udito in sogno che ai confini dell'impero si agitavano popoli aggressivi. Il vento portava dalle montagne l'eco dei loro vocii, dei loro rituali e dei loro canti di guerra,...
E, dentro l'impero, i feudatari, i vassalli, infidi e prepotenti, insaziabili, servili e traditori. Lottano tra di loro per intricati diritti al sopruso, all'imposizione di gabelle e di corvè. Diritti di cui non si conoscono le origini, diritti che si affermano soltanto con l'arbitrio e con la forza.
E alla mia giustizia si contrappone quella della Chiesa, e quella dei Comuni. La fedeltà si vende e si compera: la lealtà e il senso del bene comune sono retaggio unicamente dell'Imperatore.
Da solo, devo regnare, da solo, senza i feudatari e senza i podestà dei comuni.
E lamentarmi - da solo: ho imparato la continua lamentazione nella solitudine. Ho imparato a sentire i lamenti degli altri e a governare con clemenza, anche se talvolta è necessario sapere essere inflessibile... Enrico, mio figlio Enrico, per anni è stato rinchiuso in questo castello... Da pochi giorni è stato trasferito.
...E non ho avuto modo di avere una spiegazione con lui.
*(Federico si guarda allo specchio, è molto turbato. Nello specchio la sua immagine sembra trasformarsi in una creatura bestiale. L'immagine si prende gioco di lui.)
P Con il ferro e con il fuoco governi, Federico, con il terrore e con la morte. Con l'aiuto e il consiglio del Diavolo. In movimento continuo tra la Polonia e la Sicilia, hai preso d'assalto i castelli tra le montagne, per affermare la tua forza, Hai aggredito gli Appennini e le Alpi e fatto scempio di tutti coloro che a te si sono opposti, e con il loro sangue hai tinto di rosso le rupi possenti.
Hai decapitato gli ostaggi per fare cedere le città assediate, hai fatto a pezzi e bruciato tra le fiamme non solo i nemici, ma donne e persone inermi. Dovresti riflettere, prima di parlare.
Federico comincia a decifrare il sogno e identifica nell'oggetto della Corona il simbolo della dinastiche il Papa vuole distruggere.
F Voglio la mia Corona. Devo metterla in capo.
Il Pontefice vuole dunque togliermi la corona! Dove sono i miei gioielli...
Mi si porti la corona... No; la mia corona non è ancora perduta: né L'iniziativa del Papa, né le manovre dei concili sono riuscite a levarmela. E la difenderò con il sangue.
Le navi pisane alla Meloria e la fedele difesa dell'Alpi da parte di Amedeo di Savoia testimoniano che in Italia c'è chi ragiona in termini politici e non segue le ingorde voglie del la Chiesa.
Un incubo in questi giorni la Chiesa! Nuvole di corvi e di avvoltoi che predicano contro di noi. Dovunque...
*(Si guarda ancora allo specchio come per controllare la sua immagine. Sembra attendere che la creatura bestiale appaia nuovamente. Parla alla propria immagine riflessa.)
Nel cielo alti – nel sogno – volavano... non i miei falconi, ma i neri avvoltoi: disegnavano arabeschi. In terra scorreva il sangue delle vittime immolate. Sangue, sangue e ancora sangue. Sacrifici, sacrifici pagani e preghiere. Perché Iddio accordasse la perennità della stirpe. Come un barbaro mi ero affidato ai presagi: quante volte, a Palermo, gli astrologhi mi avevano predetto il futuro e assicurato una vita di piaceri. Mi ero fidato di loro.
Fino alle prime stagioni del regno il mio impegno principale erano le donne, e trasformare gli schiavi in compagni di scorribande e la caccia: Quante volte arrivavo sulla preda io stesso prima del falcone: E ho regnato senza benedire l'elemosina, che distribuivo, senza consultare preti e sacerdoti. Senza pregare.
Senza curarmi del corso della giustizia che veniva amministrata in mio nome a vantaggio di alteri ribaldi...
Ma è stato proprio l'apprendimento del corso degli astri e poi della matematica e della logica, con i maestri orientali di Sicilia che ha trasformato l'animo mio, l'ha aperto all'osservazione e al ragionare e l'ha allontanato dalle superstizioni che vengono gabellate per religione.
*(..controlla più volte se la creatura bestiale appare.)
E non ho mai saputo biasimare il maestro greco che mi assicurava che furono Mosè, Gesù e Maometto i tre che con le pretese rivelazioni ingabbiarono la storia degli uomini, traendoli tutti in inganno.
Canta il gallo, prima dell'alba. Dall'esterno rumori e voci: cavalli, stallieri e falconieri (eventuali immagini possono essere proiettate di sfondo...).
V2 Vedi, ora, col cappuccio, è meglio. Molto meglio. Ora, non si cigliano più, gli sparvieri... .
V3 E lui si leva sempre prima del Sole. E non fa ancora luce quando va...
V2 Ora, con il cappuccio, tu diventi amico del tuo sparviero. E lui è libero, va via libero, ma pure ti ritorna al braccio...
Se si disponesse di un falcone addestrato, a questo punto, Federico potrebbe avvicinarsi al trespolo, prenderlo sul braccio e parlargli.
F Ecco i preparativi per la caccia.
La mente si libera di torbide preoccupazioni e il cuore degli affanni, quando con te, amico, inventiamo le giuste strategie, a seconda della preda designata: quando, da una fatta grigia rinvenuta in un campo, già sappiamo che cibo cercherà oggi il francolino. E l'osservazione, la misura del tempo, i mille segnali della natura riempiono i nostri sensi ed escludono il nostro pensiero, la nostra rapida attenzione da ogni altro interesse.
Ma oggi,...come separarmi dall'angoscia che mi opprime, che mi chiude l'orizzonte?
S Gli incontri sulle mie terre, e i giochi di scienza e di caccia......................... A Gerusalemme sei giunto montando un grande cavallo con il manto argentato, seguito da dignitari in tenuta di gala. Hai attraversato la folla vociante, variopinta, che improvvisava danze. Più volte sei stato costretto a fermarti: era necessario rimettere in piedi e allontanare gli esaltati che si erano sdraiati sul tuo cammino per morire calpestati dagli zoccoli della tua cavalcatura. Nella piazza delle moschee, che, con tutte le strade e gli spazi circostanti era gremita, brulicante di gente, hai guardato finalmente il cielo del tuo regno, limpido e profondo. Mille mani ti hanno aiutato a smontare da cavallo e a farti raggiungere il tuo posto....
F Fakhr ad-din Ibn ash-Shaikh era stato da tempo intermediario tra noi.
Lui sapeva, e spero ti abbia detto come io non avessi in realtà mire concrete su Gerusalemme, né su altre terre. Il risultato della nostra amichevole trattativa doveva soltanto confermare il mio onore e il mio prestigio nella Cristianità. Una Crociata incruenta poteva essere grande esempio di civiltà e di capacità di ponderato governo. Volesse il cielo che all'esempio si attenga Luigi di Francia!
S Parli di te come dovessi giustificare o celebrare la tua storia. Tutti conoscono il tuo coraggio e la tua gloria: Fakhr ad-din, che Dio conservi la sua memoria e lo splendore delle sue gesta, venne ad Acri sapendo bene chi avrebbe incontrato, ma tutto l'Oriente già conosceva la tua fede, il tuo coraggio e la tua saggezza. Ad Acri, sotto il cielo spazzato dal vento che allontanava i fumi del campo, sedevi su un ricco tappeto circondato dai tuoi più fedeli e protetto dalla guardia saracena. Chi venne a incontrarti ricorda che la testa del principe cristiano sembrava forgiata nel bronzo, e che malgrado il sorriso smagliante che ostentavi, il tuo sguardo era quello dell'uccello da preda, insostenibile: Salam alekoum!
*(Guarda lo specchio.)
F Alekoussalam.....
Ma rifuggivo dalla guerra e dall'odio cui mi voleva spingere ad ogni costo il maledetto vecchio. Vedi, per quel perfido vecchio, la guerra è un modo per controllare le alleanze, per combattere il pensiero libero dei fedeli, che chiama comunque eresia, e per esaurire le risorse dell'impero che io intendo invece dedicare a opere civili, a riabilitare la rete dei castelli, a migliorare le comunicazioni, a organizzare sul territorio i magazzini di raccolta e distribuzione dei prodotti della terra. Del grano e del vino in primo luogo.
Essendo già padrone delle più vaste province di Occidente, e avendo tutti i problemi per farne il miglior governo, non sarei mai andato in Asia per fare conquiste, ma per visitare i luoghi sacri e prendere formalmente possesso del regno di Gerusalemme, sul quale avevo diritto. Stabilendo in tal modo un patto di alleanza. La Curia di Roma tuttavia pretendeva le guerra e la conversione degli infedeli. Avrei potuto renderti visita con un ampio seguito e con la mia scorta saracena, ho dovuto imbarcare e nutrire migliaia di persone, fingendo un'odiosa spedizione di guerra.
Sembrava si avvicinasse irrazionalmente la fine dei secoli, l'amore che tutto avrebbe dovuto guidare vivificare si andava spegnendo non già nei ruscelli che irrigavano il mondo ma nelle stesse fonti, non già nei rami e nelle foglie ma proprio nelle radici. Dove Pietro ha fondato la casa dell'Amore...
Non furono proprio gli ingiusti anatemi del Papa che mortificarono e resero schiavo il conte di Tolosa e altri principi di Provenza?
*(Guarda lo specchio.)
Non fu il Papa che spinse i baroni inglesi a ribellarsi contro il re Giovanni? Ma dopo che l'avvilito sovrano sottomise se stesso e il suo regno alla Chiesa di Roma, il Papa, per divorarsi l'intero paese,ridusse alla miseria e alla morte quegli stessi baroni che prima aveva sobillato e sostenuto.
Tale è la Chiesa romana con la quale ho a che fare.
Ingorda sanguisuga che usa parole dolci come il miele e fluide come l'olio.
Ma mentre si dichiara madre e nutrica, agisce come matrigna ed è causa e radice di ogni male. Ovunque i sui legati legano e sciolgono a loro arbitrio.
Non si curano certo di spargere e fare germogliare il seme della parola divina, ma di mietere dove non hanno seminato e di riempirsi le borse d'oro.
Quando il Sacro Impero Romano, destinato alla difesa della Cristianità, è assalito da nemici e infedeli, è l'Imperatore che brandisce la spada, conoscendo i doveri che il suo ufficio e il suo onore gli impongono: ma che gli resta da fare se è proprio il Padre di tutti i Cristiani, il successore di Pietro, il Vicario di Cristo che spinge i nemici contro di noi?
Ci si deve scuotere di dosso questo giogo insopportabile, perché non si sottrarrà alla rovina generale, alla rovina generale, chi non soccorre l'oppresso e dimentica che corre pericolo per la sua stessa vita, quando è già in fiamme la casa del vicino!
S Non ci furono soltanto manifestazioni di gioia per l'incontro che la Storia ha preparato tra il Sultano e l'Imperatore. Anche da noi, tra la nostra gente, la chiesa islamica preferiva lo scontro e predicava la guerra.
Ma la disapprovazione del Califfo non ha avuto alcun seguito.
Tu hai incontrato il potere che veramente governa l'Oriente, dove il Califfo è riferimento religioso, ma non si propone mai come alternativa di guida politica.
F Ben lo vidi, e codesta separazione di poteri dovrebbe essere regola universale. Io credo con convinzione, e a ciò mi dedico, che sulla natura vale l'autorità del Sovrano, sulla mente degli uomini quella dello Stato, della Scuola, della Legge – perciò ho voluto l'università di Napoli -, sull'anima si esercita l'autorità del Papa e della Chiesa.
V2 Già si tingono di rosa gli alti cirri, su, in cielo...
V3 E il nostro Signore... non scende.
V2 Verrà, verrà,... ora verrà. Già si sono accese le lampade nelle stanze dei suoi compagni. Porta fuori anche i loro cavalli!
*(Nello specchio torna a tratti e a sorpresa l'immagine della creatura bestiale. L'immagine sarà definitivamente cancellata dalle luci dell'alba.)
P (ritorna il pensiero del Pontefice come un'ossessione) Un re corsaro, empio violatore di giuramenti. Empio monarca, come quelli, che la collera del Signore altre volte lasciò accedere al trono di Davide, nemico della religione perché, invece di portare la guerra agli infedeli, aveva portato la pace....
F Tornavo dall'Egitto. Quando giunsi a Sidone ci informarono che il Papa, a tradimento, aveva preso una delle nostre roccaforti, a nome Montecassino. Fu il suo maledetto Abate, l'Abate di Montecassino, che gliela consegnò.
E si preparava a procurarci ancora maggior danno, ma non poté perché i nostri sudditi fedeli attendevano con gioia il nostro felice ritorno da Gerusalemme. Così il vecchio venne nella determinazione di spacciare la falsa notizia della nostra morte. E su ciò fece giurare i Cardinali, che il nostro ritorno era impossibile. Cercarono quindi di convincere di queste fole il popolo e i feudatari: che nessuno sarebbe stato in grado di amministrare i nostri stati e di custodirli per i nostri figli se non il Papa stesso.
Sulla base dei giuramenti di costoro, abbindolarono una masnada di gentaglia e di malfattori che cercarono di accorrere a Brindisi dove eravamo diretti per sbarcare, e dove in effetti sbarcammo ben protetti dai nostri. E fu là che venimmo a sapere che il re Giovanni e nobili Lombardi si muovevano a noi ostili nel paese: e del nostro sbarco incolumi dubitavano fortemente, per quanto i Cardinali avevano loro giurato e asseverato.
Ma quando ricevettero i nostri messaggeri e le nostre lettere, sgomenti e turbati, si agitarono, e, volte le spalle, si allontanarono in fretta, mentre i nostri sudditi manifestavano vivamente la loro gioia e la loro obbedienza. Così del pari i Lombardi, che dei ribelli formavano la maggior parte dell'esercito, non tollerarono di riconoscersi fedifraghi verso il loro Sovrano, e, abbandonato il re Giovanni, volsero anch'essi le spalle.
E il re Giovanni con i suoi accoliti, preso da vergogna e da paura, si ritirò in uno stretto passo di montagna donde temeva di venire fuori, cosa che infatti gli era impossibile perché tutto il paese era con noi.
E il nostro esercito era sbarcato con noi, ed era un grande esercito. Ahimè, dovevamo dare un esempio di repressione. L'abbiamo dato. E il vecchio infido, allora ci ha mandato gli altri ribelli a implorare il nostro perdono!
E noi stimiamo essere vendetta gloriosa il perdonare quando si potrebbe invece punire: ed a felice titolo del nostro trionfo scriviamo il dare la vita a chi si sottomette e ai condannati perché possano sperimentare come nulla vi sia di più dolce, di più benigno e di più giusto della sovranità imperiale alla quale si sono risottomessi. Del resto il vero Sacro Impero non ama il sangue e le stragi: il suo trono è illuminato dalla Divina Provvidenza, è cinto di misericordia e di verità, è circondato dalla pace e dalla giustizia. Perciò, noi che accettiamo la conversione dei fedeli, ci ostiniamo a domare l'ostinazione dei ribelli.
P La Bestia è risalita dal fondo del mare. Ha la bocca piena di bestemmie. Ha gli artigli dell'orso e la ferocia del leone. Il corpo è quello della pantera – la pantera che gli ha regalato il Moro, infedele - Spalanca le fauci per vomitare le sue ingiurie contro Dio.
Senza sosta, lancia i suoi strali contro l'altare del Signore e contro i Santi del Paradiso.
Lui si erge, Imperatore, al di sopra di tutto ciò che appartiene a Dio; e tra gli atei e tra gli apostati cerca i suoi consiglieri e ...complici.
E sono proprio quelli, i nemici della Chiesa, i servitori del Male che lo sollevano, come un angelo di luce, per portarlo sulla montagna dell'orgoglio, per imporre sul mondo dei fedeli il suo altero disprezzo ... Di lassù, minaccia di rovesciare il trono di San Pietro, di ripristinare gli antichi riti pagani al posto della fede nel Cristo. Seduto nel tempio, ha usurpato le funzioni sacerdotali. Nel peccato, si è incoronato da solo re dei Luoghi Sacri! Re di Gerusalemme!
F Nel sogno, il Papa, il perfido vecchio, mi malediva. Penso sia un presagio funesto.
V1 Mio Signore, cessate, lasciate le vostre cure agitate. Tornate qui, ancora un po', ancora un po' di riposo vi calmerà. Venite, Vi prego.
V3 Non scenderà più, stamane.
V2 Forse no, la dama che ieri era con lui era molto bella.
V3 Sì. È molto bella.
(Lo spettacolo teatrale è inedito o autoprodotto ed è inserito previa autorizzazione scritta degli autori)Commenti su Schegge di Mediterraneo inseriti dagli utenti
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